domenica 6 febbraio 2011

La febbre del sabato sera

Sulle mie malattie si possono scrivere interi libri. In tutti i miei acciacchi c'è un denominatore comune...arrivano nel fine settimana, inesorabili come l'angelo del giudizio, per fortuna passano giusto in tempo per il rientro al lavoro :(
Sabato mattina sono partita per la ricerca del vestito. Sono un po' in anticipo ma vista la mia convinzione di non poter trovare il MIO abito ho deciso di iniziare ad abituarmi a vedermi vestita di bianco. Peccato che ad accompagnarmi in questo emozionate appuntamento c'era pure l'influenza (oltre che a mia madre e mia sorella ovviamente). Immaginate la prova degli abiti con i muscoli tutti indolenziti e gli occhi lucidi (ma non ero commossa!). Febbre a parte è stata dura, sono arrivata preparata come ad un esame, con la mia ricerchina approfondita con immagini di modelli, tessuti e quant'altro. Quando la commessa ha visto i modelli ha sgranato gli occhi e sostenendo che erano fuori moda, e non vintage come li definivo io (?!?) e ha iniziato a propinarmi modelli non anni settanta come piacciono tanto a me (mamma, perché non mi entra il tuo vestito?), bensì anni novanta.
(grazie Laura per il link! Da thevintagedresscompany, e poi ditemi se sono demodè )

La cosa più sconvolgente è stato vedermi in abito lungo e bianco...santo cielo mi sento enorme! Il penultimo vestito era l'unico da poter tenere in considerazione, ma non me la sono sentita e ho salutato la commessa esausta ed esasperata. Tornata a casa mi sono messa a letto, e febbricitante ho cercato il modello su internet...e mi piace, si può modificare, mi sta bene ed è economico. Sono combattuta perché mi sento che non è giusto preoccuparmi così tanto dell'abito. Mi concedo un po' di tempo per metabolizzare il tutto, e spero tanto che gli abiti da sposa di Urbanoutfitters siano orribili. Certo, saranno bruttissimi.

1 commento:

  1. si saranno sicuramente ORRENDI! E pure quelli di Anthropologie sicuramente, faranno SCHIFO!
    Bacio!

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